Esistenza
di una effettiva emergenza idrica
Inoltrato da Angelo di Lorenzo
Un attento lettore ci ha segnalato
questo articolo molto interessante, perfettamente in linea con quanto stiamo
dimostrando sull'esistenza di una effettiva emergenza idrica. Leggiamo questo
passaggio interessante:
«L’ingegnere Fabio Marelli, direttore dell’acquedotto
meneghino, ha infatti specificato come il problema dell’approvvigionamento non
riguardi il capoluogo né i 133 comuni della città metropolitana. Anzi, al
contrario, “la situazione è sotto controllo. L’acquedotto si rifornisce dalla
seconda falda, che è un serbatoio d’acqua molto grande, alimentato dal Ticino,
dalle Prealpi e dall’Adda”. In realtà, il direttore spiega come la falda sia
più che ottima, trovandosi “al livello più alto che si sia mai verificato dagli
anni ’70 ad oggi. I prelievi industriali sono diminuiti e negli ultimi 40 anni
la falda si sta riportando alla situazione che c’era tra fine ‘800 e inizi del
‘900. C’è molta acqua, Milano ne ha un surplus perché è nata in mezzo ai fiumi
e ai fontanili”.
Inoltre, in esito ad "uno studio
del Politecnico di Milano, l’Università ha certificato che, pure nelle ipotesi
più disastrose a livello ambientale e di siccità, il capoluogo lombardo non
avrà problemi di acqua potabile da qui al 2050».
Lo stesso attento lettore ci ha
segnalato anche un articolo della giornalista Federica Venni pubblicato
Repubblica il 1 luglio scorso in seguito alla visita fatta alla centrale
dell'acquedotto di San Siro, sempre con la guida dell'ing. Fabio Marelli.
Dice l'articolo: "si intuisce anche
perché, nonostante la siccità, Milano non rischia di rimanere a secco.
Né oggi, né domani, né nei prossimi
anni. Il segreto di quella che non a caso viene definita una "città
d'acqua" è la falda a cui Milano deve la sua capacità di dissetarsi.
I 588 pozzi di cui il sistema idrico
gestito da MM è dotato prelevano acqua di seconda falda, ad una profondità tale
(che varia tra gli 80 e i 100 metri) che garantisce un livello di
contaminazione quasi nullo.
A differenza di chi, come gli
agricoltori ad esempio, attinge l'acqua da laghi, fiumi e canali i cui livelli
sono molto esposti alla siccità, chi la attinge dalla falda - che si riempie
molto lentamente e costantemente nel corso dei decenni - è al riparo
dall'assenza di piogge. Milano, insomma, ha un serbatoio ricchissimo che negli
anni si è riempito anche grazie alla riduzione dei consumi: "Non ci sono
più i grandi complessi industriali che trent'anni fa circondavano la
città", spiega il direttore dell'acquedotto e delle fognature Fabio
Marelli [...]"
Nessuno dunque nega l'evidenza che la
natura ci mostra sempre più duramente di anno in anno, ma intendiamo
svergognare l'ipocrisia e la mala fede degli uomini, i quali non sono in grado
di gestire l'acqua oppure vogliono che diventi un bene di prima necessità da
commercializzare come lo è la benzina, il gas o altro.
Non chiudiamo gli occhi per dire che
esiste una siccità per cause naturali perché l'acqua, come abbiamo visto dalle
numerose testimonianze raccolte in tutta Italia, c'è eccome.
Allora il problema non è la siccità come
vogliono farci credere, ma l'incapacità dei nostri amministratori di gestirla,
la vecchiaia e inadeguatezza degli impianti, le dispersioni ed il menefreghismo
sul valore naturale dell'acqua, questo è
quello che vogliamo dire e dimostrare.
L'emergenza siccità è un altro strumento
di governo, una bufala politica, almeno oggi, luglio 2022, e rientra sin da
gennaio scorso nel piano PNNR per prendere soldi o raggiungere obiettivi di
carattere politico.
La siccità è un obiettivo del PNNR, che
significa? Che deve esistere per programma.
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