
Arcivescovo Carlo Maria Viganò parla:
La Verità sulla paura, il vaccino e il Great Reset
Questa Lettera riflette in larga parte l’intervento che darò ai
partecipanti al prossimo summit “Truth Over Fear: Covid-19, the Vaccine, and
the Great Reset”, organizzato da Patrick Coffin, che si terrà tra il 30 Aprile
e il 1° Maggio 2021. Questo evento importantissimo vede la partecipazione di
oltre venti dei più importanti medici, ricercatori e avvocati del mondo e
fornirà un approccio scientifico e di buon senso alla pseudopandemia.
Tutte le persone hanno diritto al consenso informato.
La registrazione online al summit può essere effettuata qui:
Quanto abbiamo appreso sin
ora a proposito della pseudo pandemia, ci dà il quadro di una realtà
inquietante e di un’ancor più inquietante cospirazione criminale, ordita da
menti traviate. Questa realtà, tuttavia, non viene presa in considerazione da
quanti, ipnotizzati dall’indottrinamento mediatico, si ostinano a considerare
una grave influenza stagionale come un flagello pandemico, inefficaci le cure
conosciute e miracolosi i cosiddetti vaccini dichiaratamente inutili e dannosi.
La reputazione delle case farmaceutiche
Sappiamo che i colossi farmaceutici – Astra Zeneca,
Pfizer, Moderna, Johnson & Johnson – non solo non hanno seguito i
protocolli ordinari per la sperimentazione dei farmaci, ma hanno alle loro
spalle una lunga storia di condanne per aver già in precedenza causato gravi
danni alla popolazione, distribuendo vaccini rivelatisi causa di patologie
invalidanti.
Conflitti di interesse
Sappiamo quali siano i macroscopici conflitti di
interessi sussistenti tra le case farmaceutiche e gli organi preposti al loro
controllo: in molti casi, dipendenti di queste aziende sono passati negli enti
che devono approvare e autorizzare l’uso dei farmaci, ed è difficile pensare
che costoro – che spesso continuano ad avere legami professionali con BigPharma
– abbiano la libertà di esprimere una valutazione equa e prudente. Anzi,
abbiamo visto proprio recentemente con il caso di Astra Zeneca in Europa che la
palese nocività del cosiddetto vaccino – dinanzi alla quale alcuni Stati ne
hanno sospeso la distribuzione – non sono considerati motivo sufficiente
dall’EMA (European Medicines Agency) per vietarne l’adozione. Le recenti
rilevazioni sugli effetti collaterali gravi sono state concepite per escludere
la maggior parte dei casi e soprattutto per ignorare deliberatamente il
rapporto di causalità sussistente tra l’inoculazione del vaccino e le sue
conseguenze a breve o lungo termine.
Immunità per gli effetti collaterali
Sappiamo che, in spregio a qualsiasi principio giuridico
e di tutela della popolazione, le case farmaceutiche hanno preteso l’immunità
totale per i danni che dovessero derivare ai pazienti, ai quali viene chiesto
di firmare, assieme al consenso informato, una forma di liberatoria. Così,
assieme agli scandalosi profitti per la vendita dei vaccini, le multinazionali
del farmaco si garantiscono l’impunità per un’operazione criminale, condotta
con la complicità delle Istituzioni internazionali e dei Governi.
Segretezza delle clausole contrattuali
Sappiamo che i termini contrattuali degli accordi
stipulati dagli Stati e dall’Unione Europea con queste case farmaceutiche sono
inaccessibili e secretati: nemmeno i Parlamentari ed i rappresentanti politici
possono conoscere le clausole che hanno dovuto approvare a scatola chiusa. E
sappiamo che le stesse case farmaceutiche non solo non si assumono alcuna
responsabilità sugli effetti collaterali, ma dichiarano di non garantirne
l’efficacia, a partire dalla immunità al virus.
L’origine cinese del virus
Sappiamo che il SARS-CoV-2 è con ogni probabilità un
virus prodotto in laboratorio, con la complicità della dittatura cinese: la
quale, essendo tra i principali finanziatori dell’OMS dopo la Bill &
Melinda Gates Foundation, ha potuto impedire che venisse svolta un’indagine
sull’origine del virus e sulle prime fasi del contagio.
Complicità del personale sanitario
Sappiamo che tutti gli Stati, salvo rarissime eccezioni,
si sono immediatamente adeguati ai più assurdi protocolli sanitari dell’OMS, ad
iniziare dalla sciagurata decisione di non curare i malati all’insorgere dei
primi sintomi, e di sottoporli a ventilazione profonda una volta che la
sindrome influenzale degenerava in polmonite bilaterale acuta. E questo è
avvenuto con l’esecrabile complicità del personale sanitario – dai medici di
base al personale ospedaliero – provocando migliaia di morti non per Covid,
come ci viene detto dal mainstream, ma
per l’errata terapia.
Delegittimazione e boicottaggio delle cure
disponibili
Sappiamo anche quale sia stata la furiosa campagna contro
l’efficacia delle cure già esistenti, dall’uso del plasma iperimmune ai farmaci
che molti medici, anche in violazione delle norme sanitarie imposte in questi
mesi, hanno ritenuto loro dovere somministrare, con successo, ai loro pazienti.
E non è difficile comprendere che il costo contenuto delle cure, il fatto che
molte di esse non siano soggette a brevetti e soprattutto la loro immediata
efficacia nella cura rappresentano per le case farmaceutiche e per i loro
complici un motivo più che sufficiente per contrastarle, screditarle e giungere
a farne vietare l’uso.
Un progetto pianificato da anni
Sappiamo che per condurre questa operazione criminale –
poiché di crimine contro Dio e contro l’umanità si deve parlare, e non di una
sventurata fatalità – è stata necessaria una pianificazione di anni, condotta
con sistematicità per depotenziare i piani pandemici nazionali, ridurre
drasticamente i posti letto negli ospedali e nelle terapie intensive, creare
una massa di dipendenti ciechi, sordi e muti; dipendenti, non più medici, che
antepongono la sicurezza del posto di lavoro al loro dovere di curare i malati.
Il giuramento di Ippocrate è stato violato in nome del profitto delle case
farmaceutiche e del perseguimento di un progetto di ingegneria sociale.
Coinvolgimento del sistema sanitario
Sappiamo che per ottenere la complicità dei medici e
degli scienziati non si è solo fatto ricorso al sistema di corruzione e di
conflitti di interessi vigente da decenni, ma anche alla distribuzione di premi
e bonus in denaro. Per fare un esempio, in Italia un medico specializzato
percepisce 60 euro l’ora per inoculare i vaccini nei centri vaccinali; ai
medici di base sono riconosciuti incentivi per ogni paziente fatto vaccinare;
un letto di terapia intensiva viene pagato dal Servizio Sanitario Nazionale
circa 3.000 euro al giorno. È evidente che né i medici di base, né il personale
ospedaliero, né tantomeno le aziende sanitarie regionali hanno alcun interesse
a privarsi di proventi ingentissimi, dopo che per un decennio la sanità
pubblica è stata demolita in nome di tagli agli sprechi imposti dall’Unione
Europea. Per darvi un’idea, l’Italia ha ricevuto ben 72 inviti da Bruxelles
perché chiudesse tutti i piccoli ospedali che oggi, col pretesto della pandemia,
vengono riaperti e finanziati con i fondi che l’Unione Europea stanzia in
prestito con vincoli e condizionalità che in altri momenti avremmo giudicato
inaccettabili. Eppure quegli ospedali funzionavano bene, permettevano di
offrire un servizio capillare ai cittadini ed erano in grado di evitare la
diffusione del contagio.
Il ruolo fondamentale dei media
Sappiamo che ai media gli Stati hanno concesso
finanziamenti, quale contributo per l’informazione sul Covid. In Italia il
Governo Conte ha stanziato cifre ingenti perché il sistema di informazione
nazionale desse una versione univoca sulla pandemia e censurasse qualsiasi voce
di dissenso. La diffusione dei dati sui contagi e sui decessi è stata
manipolata grossolanamente, facendo credere che i positivi ai test dovessero
essere considerati malati, anche se gli asintomatici non sono contagiosi, per
stessa ammissione dell’OMS e degli organi analoghi negli Stati Uniti, in
Canada, in Australia, ecc. E a fianco di questi finanziamenti governativi, in molti
casi il conflitto di interessi con le case farmaceutiche ha potuto interferire
anche con le scelte delle emittenti e dei giornali, da un lato perché BigPharma
rappresenta uno dei principali acquirenti di spazi pubblicitari, dall’altra
perché essa è presente nei consigli di amministrazione delle società
dell’informazione. Difficile credere che il direttore di una testata
giornalistica, anche se persuaso della frode pandemica, oserebbe mettersi
contro l’amministratore delegato o privarsi dei profitti pubblicitari di Pfizer
o della Johnson & Johnson.
La responsabilità dei social
Sappiamo che oltre alla complicità dei media si è mossa la macchina infernale dei social, da Facebook a Twitter, da Google a YouTube, con un’operazione di censura sfrontata e scandalosa, giunta a cancellare i profili di eminenti scienziati e di affermati giornalisti, per il solo fatto di non obbedire ai diktat della narrazione Covid. Anche in questo caso non stupisce scoprire i rapporti economici e di parentela sussistenti tra questi colossi multinazionali, divenuti con il tempo proprietari dell’informazione e arbitri di chi abbia diritto alla libertà di espressione e chi no.
Cui prodest? (A chi giova?)
Sappiamo anche chi sono i primi beneficiari della
pandemia, in termini economici: gli usurai delle banche, che hanno il potere di
tenere in vita aziende allineate ideologicamente e allo stesso tempo di far
fallire piccole realtà imprenditoriali che rappresentano un fastidioso
intralcio all’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale. Queste piccole aziende,
diffuse soprattutto nel Vecchio Continente ed in modo particolare in Italia,
costituiscono il tessuto sociale e l’identità economica di molte nazioni. La
loro diffusione capillare disturba le multinazionali della grande
distribuzione, da Amazon a Just-Eat, che in periodo di lockdown hanno
aumentato i propri profitti in modo scandaloso in danno delle normali attività
commerciali. Poiché quel libro che potevamo comprare dal librario all’angolo
ora lo dobbiamo ordinare online, assieme al pranzo, al toner della stampante,
al detersivo per la lavastoviglie. Questa new economy si è
imposta con prepotenza nell’arco di poche settimane grazie alla concomitante
chiusura dei negozi e al divieto di circolazione imposto ai cittadini.
La scuola
Sappiamo che la necessità di indottrinare le giovani
generazioni non poteva escludere da questo piano anche l’istruzione scolastica
e universitaria, che oggi viene impartita a distanza con gravissime conseguenze
psicologiche per i bambini e i ragazzi. Questa operazione pone oggi le premesse
per far sì che un domani si possa unificare l’insegnamento offerto via
internet, decidendo quali siano gli insegnanti che possono tenere le lezioni e
cosa debbano dire; e non mi stupirei se a breve questa forma univoca di
istruzione prevedesse un numero sempre più esiguo di docenti: un solo
professore di Storia per tutti gli allievi di una nazione, con un programma
definito e controllato. Non è questa un’eventualità così remota quando
qualsiasi studente viene obbligato a connettersi online e non può più avvalersi
del professore della sua scuola, costretto al pensionamento o allontanato
dall’insegnamento perché non si adegua agli ordini del potere. Né ci possiamo
stupire se i nuovi docenti saranno degli ologrammi che elaborano algoritmi o inquietanti
intelligenze artificiali che indottrinano milioni di ragazzi, alla teoria
gender, alla dottrina LGBT e a tutte le aberrazioni morali di cui abbiamo avuto
anticipazione in questi anni.
I promotori della pandemia
Sappiamo chi sono i teorizzatori della pandemia come instrumentum regni, da
Bill Gates a George Soros, in una rete di complicità e di interessi talmente
vasta e organizzata da rendere praticamente impossibile qualsiasi misura di
contrasto. Assieme a loro troviamo il più inquietante repertorio di
organizzazioni sedicenti filantropiche e di lobby di potere, come il World
Economic Forum con Klaus Schwab, l’OMS e tutte le sue ramificazioni nazionali,
la Commissione Trilaterale, il gruppo Bildelberg, il Council for Inclusive
Capitalism capeggiato da Lady Lynn Forester de Rothschild e sotto la direzione
spirituale di Bergoglio e, più in generale, la falange di multinazionali,
banche e gruppi di potere che fanno capo a questa cupola di cospiratori. Non ci
si stupisca se, in perfetta coerenza con i piani di costoro, si muovono anche
le sette e i movimenti satanisti mondiali, ad iniziare dalla Chiesa di Satana,
che esalta l’aborto come rituale propiziatorio per la fine della pandemia,
esattamente come BigPharma impone pseudovaccini prodotti con feti abortivi.
Asservimento della Gerarchia cattolica
Sappiamo infine, e questo è certamente l’aspetto più
sconvolgente – che in questo piano è presente anche parte della Gerarchia
cattolica, che in Jorge Mario Bergoglio trova un obbediente predicatore della
narrazione pandemica e il principale sponsor dei vaccini, che non ha esitato a
definire «un dovere morale» nonostante le gravissime criticità etiche e
religiose che essi implicano. Bergoglio è giunto a farsi intervistare dal
vaticanista Domenico Agasso, in una conversazione raccolta in un libro dal
titolo Dio e il mondo che verrà, per raccomandare
alle masse la somministrazione del siero genico e fornire un autorevole quanto
sciagurato avvallo all’ideologia del mondialismo. E sin dallo scorso Marzo 2020
la Santa Sede si è dimostrata perfettamente allineata al piano globalista
ordinando la chiusura delle chiese, la sospensione delle celebrazioni e
l’amministrazione dei Sacramenti. Se questo non fosse realmente accaduto, ed anzi
si fosse udita una forte condanna di questo progetto antiumano e Anticristico,
difficilmente i vertici della Chiesa Cattolica avrebbero accettato di
sottomettere le moltitudini alle assurde limitazioni delle libertà naturali, in
nome di un asservimento non solo ideologico, ma evidentemente anche economico e
sociale.
Non dimentichiamo che, quale
controparte della perdita di fedeli nelle chiese ed alla conseguente drastica
riduzione delle offerte per le Conferenze Episcopali, vi dev’essere
necessariamente una forma di finanziamento alternativo che non tarderemo a
scoprire. Penso che in questa operazione non sia estranea né la Cina comunista,
né la de Rothschild, né Bill e Melinda Gates (che, come appreso da fonte
autorevole, avrebbero aperto un conto allo IOR), né la rete di partiti e
movimenti sedicenti democratici, la Sinistra internazionale – obbediente
all’ideologia globalista. D’altra parte, il Great Reset prevede l’instaurazione
di una Religione Universale, ecumenica, ecologica e malthusiana, che vede in
Bergoglio il suo naturale leader, come riconosciuto recentemente dalla
Massoneria. L’adorazione della pachamama in
Vaticano, l’accordo di Abu Dhabi, l’Enciclica Fratelli tutti e
il prossimo sabba di Astana vanno tutti in questa direzione, compiendo quell’inesorabile
processo dissolutorio della Chiesa iniziato con il Concilio Vaticano II.
Se qualcosa non serve, serve ad altro
Occorre riconoscere che l’apparente illogicità di quanto
vediamo accadere, cure preventive boicottate, terapie erronee, vaccini
inefficaci, lockdown senza utilità, uso di
mascherine assolutamente inutili, acquisisce perfetta razionalità non appena
si comprende che il fine dichiarato, sconfiggere la presunta pandemia, è una
menzogna, mentre il fine reale è appunto la pianificazione di una crisi
economica, sociale e religiosa usando come strumento una pseudopandemia
provocata ad arte. Solo così si comprende la simultaneità e univocità dei
provvedimenti adottati dai vari Paesi, la medesima narrazione dei media, il
comportamento dei leader politici. Vi è un unico copione sotto un’unica regia,
che si avvale della collaborazione e della complicità di politici e governanti,
medici e scienziati, Vescovi e sacerdoti, giornalisti e intellettuali, attori e
influencer, multinazionali e banchieri, dipendenti pubblici e speculatori.
Profitti e guadagni sono strumentali a questo scopo, perché comprano e si
assicurano la fedeltà dei subalterni; ma questa guerra, non dimentichiamolo
mai!, è una guerra ideologica e religiosa.
Due mondi opposti
Questa crisi serve per creare le condizioni necessarie a rendere inevitabile il Great Reset, ossia la transizione dal mondo basato sulla civiltà greco-romana e sulla Cristianità ad un mondo senz’anima, senza radici, senza ideali.
In pratica, il passaggio dal Regno di Cristo al regno dell’Anticristo, dalla società virtuosa che punisce i malvagi alla società empia e viziosa che punisce i buoni.
Perché quella detestabile idea di uguaglianza che ci è stata instillata dai liberi pensatori prima è servita a mettere sullo stesso piano bene e male, giusto e ingiusto, bello e brutto, col pretesto di riconoscere libertà di espressione; oggi essa serve per promuovere e addirittura rendere obbligatorio il male, l’ingiustizia e ciò che è brutto, per delegittimare e proibire il bene, la giustizia e la bellezza.
Coerentemente con questa visione, anche l’ecumenismo, inizialmente introdotto nel sacro recinto dal Concilio col pretesto di avvicinare eretici e scismatici, mostra oggi la sua carica anticristica, inglobando in un pantheon infernale tutte le false religioni ma proscrivendone la Religione Cattolica Apostolica Romana, perché essa l’unica vera e in quanto tale è inconciliabile con l’errore dottrinale e la deviazione morale.
Dobbiamo quindi comprendere che, se non assisteremo passivamente ai cambiamenti in corso e non ci lasceremo imporre l’ideologia globalista in tutte le sue più abbiette declinazioni, verremo presto considerati criminali, hostes publici perché fedeli a un Dio geloso, che non tollera commistioni con gli idoli e con le prostituzioni.
L’inganno della libertà, dell’uguaglianza e della fraternità
propagandate dalla Massoneria consiste proprio nell’usurpare il primato di Dio
per darlo a Satana, con il pretesto apparente, e comunque erroneo e immorale, di mettere Dio e Satana sullo stesso piano in modo da consentire una presunta
libertà di scelta che moralmente non esiste. Ma lo scopo finale, quello vero e
inconfessabile, è fondamentalmente teologico perché l’autore della ribellione è
sempre il medesimo, l’eterno Sconfitto.
Nemo propheta in patria
Certo, quello che vediamo accadere oggi sotto i nostri
occhi poteva esser compreso e previsto da anni, se solo avessimo prestato
attenzione a quanto i teorizzatori del Great Reset dichiaravano impunemente. In
realtà chi aveva denunciato questo piano, oggi in via di realizzazione, è stato
definito complottista, ridicolizzato o fatto passare per pazzo, ostracizzato
dall’informazione mainstream e criminalizzato,
allontanato dalle cattedre universitarie e dalla comunità scientifica. Oggi
comprendiamo quanto lungimiranti fossero gli allarmi lanciati, e quanto potente
sia la macchina organizzativa messa in campo dai nostri avversari. In nome
della libertà, ci siamo abituati a vederci privati del diritto di parola e di pensiero,
e si va già concretizzando il tentativo di patologizzare il dissenso per
legittimare campi di detenzione e vincolare spostamenti e attività sulla base
del passaporto sanitario.
Dissonanza cognitiva
Davanti alla realtà, tuttavia, è difficile comprendere il
motivo per cui l’intera popolazione mondiale si sia lasciata convincere
dell’esistenza di un virus pandemico ancora da isolare ed abbia potuto
accettare supinamente delle limitazioni alla propria libertà che in altri
momenti avrebbero portato la rivoluzione e le barricate nelle strade. Ancor più
incomprensibile non è tanto l’assenza di una vera e propria reazione sociale e
politica, ma l’incapacità di vedere la realtà in tutta la sua cruda evidenza.
Ma questo è dovuto, come sappiamo, all’azione scientifica di manipolazione
delle masse che ha portato inevitabilmente a quel fenomeno che la psicologia
sociale chiama «dissonanza cognitiva», ossia la tensione o il disagio che
proviamo dinanzi a due idee opposte e incompatibili.
Lo psicologo e sociologo
Leon Festinger dimostrò che tale disagio ci porta a elaborare queste
convinzioni secondo tre modalità, in modo da ridurre l’incongruenza psicologica
che la dissonanza determina: cambiare il proprio atteggiamento,
cambiare il contesto o cambiare il comportamento. La
persona comune, non riuscendo a comprendere né tantomeno a riconoscere
razionalità in quello che i media diffondono ossessivamente sul Covid, accetta
l’assurdità di un virus influenzale presentato come più devastante dell’ebola,
perché non vuole accettare che i suoi governanti stiano mentendo
spudoratamente, con lo scopo di ottenere la distruzione sociale, economica,
morale e religiosa di un mondo che qualcuno ha deciso di cancellare.
Non sa accettare che la
menzogna possa esser spacciata per verità, che i medici non curino ed anzi
facciano morire i pazienti, che i magistrati non intervengano per i crimini e
le violazioni palesi, che i politici siano tutti obbedienti ad una lobby senza
volto, che Bergoglio voglia demolire la Chiesa di Cristo per sostituirla con
un’infernale parodia massonica. Così, per questa volontà di non accettare
l’inganno e di non voler quindi prendere posizione contro di esso e contro i
suoi propagatori, egli si rifugia nella comoda narrazione mainstream,
sospendendo il giudizio e lasciando che altri gli dicano cosa pensare, anche se
irrazionale e contraddittorio.
Miliardi di persone si sono
rese volontariamente schiave, vittime sacrificali al Moloch mondialista,
lasciandosi persuadere dell’ineluttabilità di una situazione surreale e
assurda. Anzi: proprio l’assurdità di quanto vediamo e di quello che ci viene
detto sembra dare maggior forza alle ragioni di chi, dopo duecento anni di
rivoluzioni in nome della presunta libertà, accetta la tirannide come un fatto
normale e sale verso il patibolo con la rassegnazione di chi, in fondo, si è
convinto di essere in qualche modo colpevole.
Suscita non minor sgomento
il comportamento di quanti, in spregio a qualsiasi evidenza scientifica,
pensano di poter risolvere questa crisi deplorando l’inefficienza nella
distribuzione dei vaccini, o di porre rimedio ai danni del lockdown garantendo
sussidi alle aziende e ai lavoratori. Costoro insomma vorrebbero scegliere se
essere giustiziati mediante impiccagione o ghigliottina, senza nulla eccepire
sulla legittimità di questa condanna. E subito si inalberano non appena
qualcuno formula obiezioni, tacciandolo di cospirazionismo o di negazionismo,
proclamandosi favorevole ai vaccini e dando attestazioni di fedeltà
all’ideologia dominante.
E non si accorgono che
proprio nello stanziare sussidi alle aziende danneggiate dal lockdown essi
legittimano quel reddito universale teorizzato dal Great Reset e fortemente
auspicato anche dal Vaticano; non si accorgono che non può esistere un vaccino
per un virus mutante, e che l’antigene che dovrebbe garantire l’immunità ad una
sindrome influenzale non può esistere, finché il virus non viene isolato e non
solamente sequenziato. Essi ricordano quanti, in ambito cattolico, deplorano le
derive dottrinali e morali di Bergoglio, senza comprendere che sono in perfetta
coerenza con le basi ideologiche del Concilio. Anche qui, come vediamo, la
razionalità viene annullata per far posto alla dissonanza
cognitiva e accettare l’assurdo.
L’uomo non è un automa
Vi è però un elemento di cui i cospiratori non hanno
tenuto conto: la debolezza umana da un lato e la potenza di Dio dall’altro. La
debolezza umana farà sì che alcuni dei complici di questa congiura non siano
del tutto obbedienti agli ordini impartiti, o che pensino di poter ricavare un
vantaggio personale dalla pseudopandemia facendo venire alla luce imbrogli e
corruzione; alcuni penseranno prima al proprio interesse, altri imporranno
l’obbligo vaccinale a chiunque, ma avranno qualche scrupolo quando si tratterà
di vaccinare i figli o il genitore anziano; alcuni temeranno che la farsa
pandemica possa in qualche modo coinvolgerli nello scandalo, e inizieranno a
confessare e a parlare; altri verranno usati e poi saranno messi brutalmente da
parte, e questo susciterà in loro la volontà di vendetta e li porterà a svelare
i retroscena del piano. Un po’ alla volta questo colosso dai piedi di argilla
crollerà, inesorabilmente, sulle proprie menzogne e sui propri delitti.
Un salutare ammonimento
Dall’altro lato vi è la potenza di Dio. Alcuni di noi,
all’inizio, credevano che la pandemia fosse reale e con spirito soprannaturale
pensavano che essa fosse in qualche modo una punizione divina per le gravissime
colpe dei singoli e delle nazioni: chiedevano atti di riparazione e preghiere
per invocare la fine della pestilenza. Dinanzi all’evidenza che non vi è
nessuna pandemia e che i decessi sono stati causati deliberatamente per
ingigantirne gli effetti sulla percezione della popolazione, possiamo
considerare il Covid come un flagello non in sé, ma per tutto ciò che esso ha
mostrato: il piano di Satana per l’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale, che
dovrebbe condurre al regno dell’Anticristo. Il Signore ci mostra, con la
severità del Padre, che ancora vuole ammonire i Suoi figli e l’umanità traviata
circa le conseguenze del peccato. Ci fa vedere quale mondo ci aspetta se non
sapremo convertirci, abbandonando la via della perdizione e facendo ritorno a
Lui, all’obbedienza alla Sua santa Legge, alla vita della Grazia.
La risposta dei Cattolici
Ma perché le nazioni tornino a Dio, occorre che i suoi
membri Gli appartengano già. Perché Cristo sia Re delle nazioni, occorre che
Egli regni nelle nostre anime, nelle nostre famiglie, nelle nostre comunità. E
che regni anzitutto nella Santa Chiesa, sui suoi Ministri, sul Papa e sui
Vescovi. Finché il Dio vivo e vero sarà oltraggiato con l’esser posto al fianco
degli idoli e dei demoni, non potremo sperare che la Misericordia divina metta
fine a questo flagello e che sbaragli il nemico.
Sia questo periodo di
preparazione alla Santa Pasqua un momento di santi propositi per tutti noi:
nella penitenza, nel digiuno e nel sacrificio dobbiamo giungere ai piedi della
Croce e contemplare nella Passione del nostro Salvatore l’atto di vittoria sul
Maligno. Facendo crocifiggere il Redentore sul legno della Croce, Satana ha
segnato la propria sconfitta, che dev’esser resa definitiva con la fine dei
tempi ma che è certissima e inesorabile.
Torniamo a Dio! Torniamo
alla Fede integra e pura, senza compromessi con la mentalità del mondo.
Torniamo alla Morale cristiana, alla santità di vita, alla purezza dei costumi.
Il numero dei giusti tratterrà la destra dell’Onnipotente e permetterà alla
Chiesa di affrontare il Calvario della persecuzione finale con la stessa dignità
con cui il Suo Capo l’ha preceduta. Poiché la Croce è la via regale che conduce
alla gloria della Resurrezione. La via larga e comoda è quella che vediamo
oggi, e purtroppo sappiamo bene dove conduce. Ci assista in questi momenti
epocali la protezione potente della Vergine Santissima, nostra Signora e
Regina: sia Ella nostra Condottiera in questo combattimento spirituale, assieme
a San Michele Arcangelo e all’intera Corte celeste.
+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo
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